L’incendio del Narodni Dom di Trieste e il suo centenario: storia e memoria di confine
Resumo
Il saggio presenta tre vicende storiche avvenute in aree di confine tra Italia, Slovenia e Croazia nella prima metà del Novecento e mostra il difficile rapporto che può stabilirsi tra storia e memoria: partendo da una commemorazione ufficiale tenutasi pochi anni fa, tratta dell’incendio del 13 luglio 1920 appiccato da nazionalisti e fascisti italiani al Narodni Dom, la casa della cultura slovena a Trieste; del movimento di resistenza sloveno-croato TIGR, di cui quattro membri vennero fucilati da parte del regime fascista; e infine del tema delle cosiddette “foibe”, in cui vennero gettati i corpi delle vittime delle stragi della Seconda guerra mondiale. Dopo una spiegazione storica sugli avvenimenti, si vanno ad esaminare le polemiche e i dibattiti pubblici sorti attorno alla memoria di tali vicende, che fanno vedere come ancora oggi certi argomenti rimangono terreno di scontro e vengono politicamente strumentalizzati. Sono dibattiti che tendono a far riscoprire un certo nazionalismo e rivendicano giustizia storica da una parte a scapito dell’altra, spesso rifiutandosi di cercare di comprendere come siano andate realmente le cose, anche ignorando gli studi storici e continuando a portare avanti una memoria costruita, che può finire per essere utilizzata come arma politica.
Parole chiave: Storia e Memoria; Narodni Dom; TIGR; Foibe; Polemica; Strumentalizzazione
Politica.